I Pillepich di Fiume, esuli in Friuli e Trentino, col sogno dell’Australia, 1950

Questa è una storia italiana di esuli fiumani desiderosi di emigrare in Australia. Perché scappare da Fiume dopo il 1945? Meglio star lontano dai nuovi padroni, descritti nei documenti per l’espatrio in modo preciso. Il regime comunista è “ruled with terror” (governato con terrore). È scritto così nella pratica di Giovanni Pillepich: “He would not risk to undergo persecutions under the new dictators” (egli non vorrebbe subire persecuzioni sotto i nuovi dittatori).

Nato a Fiume il 13 settembre 1912, sotto l’Austria-Ungheria, Giovanni Pillepich, figlio di Giuseppe e Francesca Matetich, è “eligible”, ossia idoneo a partire sotto il mandato dell’IRO. La sua “Application for IRO assistance” (Domanda di assistenza IRO, agenzia delle Nazioni Unite) è del 20 novembre 1951. Il giorno prima il sindaco del Comune di Trento, dove Pillepich era esule, attesta che ha presentato domanda di opzione per l’Italia, accettata dalle autorità jugoslave. Si ricorda che l’IRO è l’Organizzazione Internazionale per i Rifugiati (“International Refugee Organization” = IRO) che organizza partenze delle navi da Bagnoli, presso Napoli, verso le Americhe e l’Oceania. La presente ricerca si basa sui rari documenti inediti nell’Archivio di Bad Arolsen (Germania), da poco disponibili nel web.

Giovanni Pillepich (di Fiume). Arolsen Archives

Giovanni Pillepich, secondo le carte esaminate, nel 1938 è a Fiume, autista privato. Nel 1941 fino al 1943 si trova a Padova e in Corsica, in veste di sottoufficiale del Regio Esercito Italiano. Dal settembre 1943 al 1945 è in Sardegna, a Cagliari, poi a Livorno per l’Esercito Americano, lavora per il Governo Militare Alleato (“Allied Military Government – AMG”). Nel 1945 torna a Fiume per dieci giorni e, visto il nuovo regime comunista, taglia la corda velocemente. A Trento dove è esule, diviene sottoufficiale nell’Esercito italiano nella “Divisione Friuli”. Opta nel 1951 per la cittadinanza italiana e poi parte per l’Australia.

Altra storia, ma sempre di un Pillepich si tratta, anche se rocambolesca. Su Antonio Guido Pillepich, di Fiume, l’Archivio di Arolsen ci dice che abitava in via Bajamonti 25 con sua madre Ivana. Era nato il 4 maggio 1920, celibe e del gruppo etnico “latino”. Ha la quarta classe di grammatica, lavora al Silurificio. Abbandona la città del Quarnaro nel 1948 ed è esule a Udine, risiedendo in via Feletto Umberto 29, presso i Ferretti. La sua “Application for IRO assistance” è del 6 febbraio 1950, con l’aiuto del Comitato provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Zara (ANVGZ). La richiesta di emigrazione è firmata dall’architetto Carlo Leopoldo Conighi, presidente del sodalizio di assistenza ai profughi. Pure lui esule di Fiume. Una nota da tener presente è che l’ANVGZ, attiva dal 1945, è la sigla della denominazione originaria dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), sorta nel 1948, ma venivano usate le vecchie carte intestate.

Richiesta di assistenza IRO di Antonio Guido Pillepich (di Fiume). Arolsen Archives

Antonio Pillepich è “idoneo” ad emigrare il 16 febbraio 1950 “senza il mandato IRO, idoneo per cure e mantenimento di risistemazione”. Cosa vuole dire? Nel periodo 1938-1945 Antonio vive a Fiume con la madre, lavorando al Silurificio. A luglio 1939 è imbarcato sulle navi “Carducci” e “Ascari” nel Mediterraneo. Nel settembre 1943 è a Valona in Albania, essendo militare italiano è deportato dai nazisti in Germania nel lager di Bergen Belsen fino a maggio 1945. Liberato dagli Americani, torma a Fiume nel luglio 1945. Il nuovo regime non intende riassumerlo come “addetto macchinista”.

Antonio Guido Pillepich. Arolsen Archives

Allora dal marzo 1946 è a Codroipo, provincia di Udine ricoverato nel Sanatorio per la tubercolosi. Nel suo peregrinare ci sono anche altre città, come Gorizia, Sondrio (presso amici) e Padova (altro sanatorio TBC). Alla fine la diagnosi è: buona. Vuole emigrare in Australia. Il 19 luglio 1951 è al “Bagnoli Camp”, presso Napoli. Poi via in Australia, dove si prenderanno cura di lui, dandogli lavori “non pesanti”.

C’è, inoltre, la storia di Casimiro Pillepich, nella cui documentazione si trova un’altra firma di Carlo Conighi, presidente dell’ANVGZ, il cui nonno, pure lui di nome Carlo Conighi, assicuratore a Trieste, era di spirito irredentista (Szombathely M 1933 : 139). Casimiro è figlio di Ignazio e Antonia Cergnar, nato il 21 gennaio 1911, sotto l’Imperatore d’Austria-Ungheria. Nel 1940 è militare nel Regio Esercito Italiano. La moglie è Bianca Stagni di Cividale del Friuli, nata il 17 agosto 1910. Hanno una figlia, Mira, nata a Fiume il 20 aprile 1946. Fino al 1948 abitano in via Cimiotti 10 nella città quarnerina. Il suo diritto di opzione è del 31 marzo 1948, poi c’è l’esilio.

Casimiro è “ineligible” (non idoneo all’emigrazione) il 21 gennaio 1950, secondo l’Ufficio IRO di Gorizia. Mentre è esule in Friuli risulta residente a Cividale in Foro Giulio Cesare, ma è disoccupato. “He is not a refugee or DP”. Non è un rifugiato o un “Displaced Person” (sfollato). Meccanico di precisione al Silurificio dal 1937, era desideroso di andare in Australia. Interviene per lui pure suo cognato fiumano Silvio De Giorgio, dipendente dell’aeroporto di Frosinone, con lettera alla Commissione IRO di Roma del 3 febbraio 1950. Niente Australia per Casimiro e famiglia.

Casimiro Pillepich. Arolesn Archives

Ci sono altri Pillepich di Fiume nei documenti dell’Archivio di Arolsen, ansiosi di emigrare negli USA, in Canada, o in Sud America e, da ultimo, si ricorda Claudio Pillepich, nato a Fiume nel 1926, studente del liceo «Dante Alighieri», arrestato dai titini il 3 maggio 1945, fu comandato dalle autorità jugoslave a liberare i dintorni della città dalle mine lasciate dai tedeschi. Perì dilaniato da un’esplosione in località Drenova il 4 maggio 1945, come ha scritto Rodolfo Decleva (1929-2022).

Conclusioni – Va ricordato che circa 70 mila esuli emigrarono in Canada, Argentina, Stati Uniti, Australia, Sud Africa e altri parti del globo mediante l’intervento dell’IRO (Micich M 2023 : 155). Osservando le località italiane citate in questo breve studio si può concludere che l’esodo da Fiume è una parte della storia d’Italia.

Fonti archivistiche consultate nell’Archivio di Arolsen

Personal file of Pillepich, Antonio, born on 4-May-1920, born in Fiume.

– Personal file of Pillepich, Casimiro, born on 21-Jan-1911, born in Fiume.

– Personal file of Pillepich, Giovanni, born on 13-Sep-1912, born in Fiume.

Cenni bibliografici

– Rodolfo Decleva, Seicento martiri fiumani caduti per mano jugoslava, on line su Facebook dal 2022.

– Marino Micich, “Il lungo esodo dall’Istria, Fiume e Zara (1943–1958)”, in: Giovanni Stelli, Marino Micich, Pier Luigi Guiducci, Emiliano Loria, Foibe, esodo, memoria. Il lungo dramma delle terre giuliane e dalmate, Roma, Aracne, 2023, pp. 67-177.

– Marino Szombathely, “Le memorie autobiografiche di Francesco Hermet”, «La Porta Orientale Rivista mensile di Studi sulla guerra e di problemi giuliani e dalmati», III, 2, febbraio 1933, pp. 1-144.

Richiesta di assistenza IRO di Antonio Pillepich di Fiume, del 2 febbraio 1950, su carta intestata all’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Zara, Comitato provinciale di Udine, firmata dall’architetto Carlo Leopoldo Conighi, presidente del sodalizio. Arolsen Archives

Ringraziamenti – Oltre agli operatori e alla direzione degli Archivi di Arolsen (Germania) e dei siti web menzionati, si ringraziano l’architetto Franco Pischiutti, la professoressa Daniela Conighi (ANVGD di Udine) e Claudio Ausilio (ANVGD Arezzo) per la collaborazione alla ricerca.

Progetto e attività di ricerca di: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Girolamo Jacobson e E. Varutti. Lettori: Claudio Ausilio (ANVGD di Arezzo), Sergio Satti (ANVGD di Udine) e il professore Enrico Modotti. Copertina: Documento per l’emigrazione di Pillepich Casimiro rilasciato dal Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGZ (Archivio di Arolsen).

Ricerche per il blog presso l’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/

Scheda personale del fiumano Casimiro Pillepich e famiglia. My personal thanks to Arolsen Archives’s Operators

Pubblicato da eliovarutti

Comitato Esecutivo dell'ANVGD di Udine

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